Orchifunilectomia

orchiectomiaLa orchifunilectomia è un intervento che consiste nella asportazione del testicolo malato.

Tale intervento viene effettuato per via inguinale attraverso una incisione di circa 5 cm e consiste nell’asportazione del testicolo e del funicolo spermatico. Al termine dell’intervento qualora il paziente lo richieda può essere posizionata una protesi testicolare in silicone a sostituire il testicolo malato e ad occupare lo spazio residuo.

Non esistono attualmente metodiche alternative, né per la diagnosi, né per la terapia, in grado di assicurare risultati a lungo termine (>10 aa) superiori a quelli ottenibili con la orchifunilectomia a cielo aperto. I risultati attuali della tecnica robotica sono incoraggianti e fanno pensare che essa possa essere comparabile se non superiore alle tecniche precedentemente citate.

L’intervento viene eseguito in anestesia spinale/peridurale o generale.

Il paziente è posizionato supino. I chirurgo pratica un incisione inguinale di circa 5 cm e dopo aver divaricato i muscoli addominali isola il funicolo spermatico e lo clampa. Successivamente attraverso l’inguine si isola il testicolo malato e lo estrae. I vasi afferenti al testicolo vengono clampati e sezionati. Solitamente vengono posizionati sulla cute dei punti riassorbibili sicchè non sarà necessario rimuoverli dopo l’intervento. Il pezzo viene quindi inviato all’anatomo patologo che lo esamina col microscopio per identificare tipo istologico, e stadio locale della malattia. 15-20 gg dopo l’intervento sarà disponibile l’esame istologico che indicherà chiaramente che tipo di malattia aveva coinvolto il testicolo. .

Il Paziente deve segnalare eventuali patologie a carico delle valvole cardiache, eventuali disturbi della coagulazione noti o alterazione dei tempi di sanguinamento riscontrati in corso di precedenti manovre (per es. estrazioni dentarie).

  • I Pazienti che assumono antiaggreganti piastrinici (Cardioaspirina, Aspirinetta, Ascriptin e analoghi) devono sospendere il trattamento 7 giorni prima della biopsia, sostituendolo eventualmente con Eparina a basso peso molecolare (sotto il controllo del Medico Curante).
  • I Pazienti che assumono Sintrom o Coumadin devono sospendere il trattamento 10 giorni prima sostituendolo con Eparina a basso peso molecolare (sotto il controllo del Medico Curante). Il giorno dell’intervento è necessario portare in visione il referto relativo a ecg e esami ematochimici comprensivi di assetto coagulativo.

Il giorno dell’intervento dovrà portare in visione:

  • un esame delle urine con urinocoltura
  • marcatori tumorali ematici (alfa-fetoproteina, beta-hcg, LDH)

eventuali ecografie o risonanze magnetiche già eseguite

  • eventuali TC

Il giorno dell’intervento: Il paziente tornerà in stanza con il catetere vescicale, ma senza drenaggi con un accesso venoso per l’infusione di liquidi o di terapie necessarie. Rimarrà a letto fino all’indomani dell’intervento.

1° giorno postoperatorio: dovrà alzarsi e mettersi seduto, ma inizialmente solo con l’aiuto del personale infermieristico di reparto. Cefalee o mancamenti sono assolutamente normali in quanto dovuti all’anestesia e allo stress chirurgico. E’ consentito fare colazione con the, marmellata e fette biscottate. Se avesse nausea o vomito è meglio evitare l’assunzione di alimenti per via orale. In questa giornata 9 pazienti su 10 sono già nelle condizioni fisiche naturali e idonee alla dimissione e al rientro domiciliare.

Durante l’intervento si possono verificare le seguenti complicanze:

  • emorragia intra-operatoria (< 1%)
  • lesione vascolare (< 1%)
  • lesione viscerale (<1%)

Dopo l’intervento si possono verificare le seguenti complicanze:

  • infezioni di ferita <1%
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